SERIGNAN PLAGE
Lo stage
Chi vi ha partecipato sa che, tutto quello che posso dire scrivendo queste righe, è ben poca cosa rispetto alla realtà della situazione. Innanzi tutto farei una premessa: nello scrivere queste righe potrei essere tacciato di troppo misticismo, tuttavia, praticando questa Arte Marziale e soprattutto questo stile è quasi impossibile non immergersi in quel tempo del passato dove i Samurai vivevano nel rispetto del Budo, consapevoli ogni giorno della vita come della morte, per cui perdonatemi se qualche volta vi sembrerò eccessivamente coinvolto nel raccontarvi lo scorrere delle giornate a Serignan Plage. E' tarda sera di un sabato di Agosto, ci apprestiamo a partire con le macchine traboccanti di bagagli, borse ovunque, zaini, cibarie, sacchi a pelo in ogni angolo vuoto, qualche veterano ostenta sicurezza nascondendo l'emozione della partenza a quelli che, per la prima volta, cercano di immaginarsi le leggende che hanno sentito raccontare nel dojo durante l'anno. Altri si allacciano la cintura di sicurezza come se dopo un ora si arrivasse a destinazione a parte Paolo che, appena toccato il seggiolino dell'auto si addormenta, lo ritroveremo a destinazione adrenalinico come pochi aspettando il primo allenamento. Il Killer continua a controllare il livello del carburante, strabocca, non lo dice o peggio ci scherza sopra ma si fermerebbe volentieri a Imola per far benzina. Arriva Isabelle, sta ripassando la lista delle cose per la centesima volta, come minimo avrà dimenticato i documenti ma se ne accorgerà solo a Ventimiglia, qualcuno fa un apprezzamento sulle sue ciabatte rosa, ci ride sopra, lo perdonerà solo dopo qualche giorno. Ok si parte, le torte fatte in casa sono a portata di mano, qualcuno ha già "beccato", la strada è lunga, molto, 1000 km da macinare ma l'euforia li fa sembrare 10, viaggiamo tutta la notte con molte soste, pipì, caffè, benzina, sonno. Fa giorno quando giriamo per la stradina che porta al campeggio, alla reception non c'è ancora nessuno, siamo tutti un pò cotti e qualcuno da segni di insofferenza, per fortuna che in pochi minuti siamo in bungalow, ci sistemiamo in un attimo e già la mente è immersa in quello che sarà lo stage. E' come un grande mokuso che a differenza del dojo dura una settimana, si, perché in questo posto sperduto, lontano da tutto e da tutti, è più facile immergersi nella pratica del karate che non si esaurisce negli allenamenti ma è presente in tutte le giornate di permanenza. Lo stage dura due settimane ma la maggior parte degli allievi , provenienti da tutta Europa, si divide in due gruppi partecipando ad una o all'altra, chi ne fa due è certamente considerato una sorta di eroe nel momento in cui riesce a finirle. E' Domenica, giorno di riposo, dopo aver viaggiato tutta la notte si dorme ovunque, in spiaggia, nel bungalow, in tenda, in piscina, siamo tutti un pò più rilassati per cui c'è tempo per qualche pubblica relazione, un saluto al maestro e a quelli che, girovagando per il camping si incontrano. Le giornate di lavoro sono molto semplici: Keiko dalle sette alle nove e oltre della mattina e dalle cinque alle sette della sera, durante il giorno "vacanza". Detto così sembra molto semplicistico ma lasciate che vi illustri la cosa più dettagliatamente. Lunedì mattina ore sei: comincia un'interminabile sequenza di allarmi sveglia ( almeno un paio a testa), di fatto eravamo già tutti svegli ma si sa, il primo giorno.......l'emozione......l'euforia.....col cavolo, sarà così tutti i giorni. Alle sette in punto si comincia la corsa, la battigia è sconnessa per cui lo sforzo sulla sabbia è alto, mentre si corre in silenzio tutti si chiedono quanto durerà, si fanno ipotesi su chi guida il gruppo, magari è qualche nuovo allievo che per fare bella figura ci sfianca, 15, 20 mn, non c'è male, non c'è male se sei allenato alla corsa altrimenti potresti già tornare a letto, comincia subito il taiso anche se devono ancora arrivare i ritardatari dalla corsa, il sole spunta solo adesso ma ancora non scalda, la sabbia ti si appiccica addosso e si mischia al sudore, ok. è cominciato. E' finita la ginnastica, ora c'è il saluto, che meraviglia, il silenzio è rotto solo dall'infrangersi delle onde, la luce è bellissima, ti senti vivo, vero, il tuo "ki" è alto come mai lo avevi sentito in palestra, sembra di essere in un altro mondo, avvolto in un alone di misticismo che ti permette di sentire anche il respiro dell'ultimo della fila. Il Maestro comanda: kiba dachi, i minuti sono interminabili le gambe bruciano il respiro aumenta e poi ancora oi tsuki, il tempo si ferma sei solo sulla spiaggia la sabbia appiccicata al viso come una maschera e davanti l'orizzonte del mare, poi come un lamento lontano, la voce del maestro che dice jameeeeeeeee, ti svegli, rientri nella realtà, ma come, sono già le nove, è stato un attimo, era vero???, stai già facendo il saluto, ma allora è facile, ci posso riuscire, provi ad alzarti, cosa succede???, le gambe non reggono, i muscoli sono doloranti, a fatica mi metto in piedi, è solo Lunedì mattina. Rientriamo in bungalow mentre il campeggio si sta svegliando, prepariamo la colazione, più che una colazione è un pranzo luculliano, la sorella della Giulia è ancora addormentata sebbene si aggiri fra di noi come uno zombie, la Giulia è il primo anno che viene, ha 13 anni ed è fiera come pochi di essere lì, già qualcuno lamenta qualche dolore ma è normale, PF sta montando la tenda con Paolo e il killer, salterei i commenti, alla fine dell'opera sono tutti soddisfatti con la sola diatriba di attribuirsi il merito dell'opera. Qualcuno decide il menù per il pranzo, tutti d'accordo per qualcosa di leggero, magari un'insalata, sono le 13.00 l'acqua della pasta bolle già mentre fra le bottiglie di vino si intravede la nutella, pf è già scatenato tra i fornelli mentre il Killer organizza il bar, la Giulia esprime il desiderio di una semplice pasta al pomodoro, che brava, che brava fino al momento in cui tutti non notano nel suo piatto almeno due etti di maccheroni, naturalmente il maestro è al di sopra delle parti, non fosse perché sta scrivendo. Fine pasto, una scala, una telefonata, un riposino, qualcuno apre gli occhi, acc...sono già le 4.30, ok si comincia alle 5 ma dove la mettiamo la preparazione psicologica?? E' un caldo allucinante, la sabbia scotta sotto i piedi e in riva al mare la gente fa il bagno o prende il sole, è possibile che mi facciano già male le gambe??? non arrivo a finire di lamentarmi che comincia la ginnastica, jesus come è lontana la borsa che delimita la distanza da percorrere, i saltelli saranno infiniti, comincio a scaldarmi, le gambe vanno meglio, accoppiati per lo straching, ma cosa...? era da immaginare, il maestro sta allontanando la borsa, sarà dura. Il saluto del pomeriggio è meno mistico della mattina, si fa presto a dire di estraniarsi con il mokuso, ma le grida dei bagnanti, il rumore di una moto d'acqua riescono facilmente a distrarti, poi come d'incanto più nulla. Non saranno quei 4 o 5 taiki oku ??? Il tempo passa, per alcuni in fretta per altri meno, per oggi è andata ritorniamo tranquillamente al bungalow, qualcuno si ferma per un bagno, pf si appresta ai fornelli, non sia mai che la tradizione della cena venga meno. Il primo giorno è passato, è incredibile come il venerdì sia già così vicino. Il momento della sera è quello in cui ci si rilassa, si chiacchiera, si discute, qualche scaramuccia, la vita in comune deve ancora impostarsi, poi sarà peggio, un salto al "patiò" per una birra, un gelato una battuta con Pascal. Se qualcuno vi dice che questa sarà la giornata tipo non credeteci, giorno dopo giorno la fatica cambierà lo stato d'animo di molti, influenzando l'armonia del gruppo sia positivamente che non eppure, come per magia, la settimana segnerà così profondamente le persone tanto da desiderare di ritornare l'anno dopo, come se non se ne potesse più fare a meno. Le giornate scorrono, una mattina siamo svegliati da un furioso temporale, e adesso????, si dorme??, si salta l'allenamento???, si aspetta che smetta???, gli anziani stanno già indossando il kw tempestati dalle domande di tutti: cosa si fa adesso?? chi va dal maestro a sentire??? calma calma ragazzi, oggi si corre. Come si corre?? come ogni mattina, si certo come ogni mattina ma sotto la pioggia e per circa un'ora. C'è chi sbianca, anche gli anziani sotto la dura corteccia del samurai confondo le lacrime con la pioggia, forse perchè sanno quello che li aspetta e il bello di tutto ciò, o meglio la "presa in giro", sono le parole del maestro che ti dicono: naturalmente la corsa è facoltativa. Qualcuno in passato ha approfittato di questa frase ma a memoria non ricordo di averlo più rivisto. Scene da pazzi, c'è chi ha in testa un sacchetto della spazzatura, chi "completamente nudo" pensa di avere il fisico di superman, comunque si parte tutti insieme, appena arrivati al giro di boa smette di piovere, vi dirò di più, esce il sole, vabbe ormai è andata, si torna al punto di partenza alla spicciolata, qualcuno è andato perso qualcun'altro è stremato sulla spiaggia bagnata, è finita, ce l'ho fatta ma ecco una voce: facciamo un pò di straching??? no ma grazie, piovesse poco, si perché nel frattempo ha ripreso, tanto ormai siamo fradici, ci allunghiamo come cotolette pronte per la cottura, fra le nuvole il sole fa capolino e la voce del maestro che dice: allineati a destra........noooooo, qualcuno pensa di ritirarsi ma non lo dice, poi per incanto il maestro saluta, è finita. Si rientra, chi dolorante chi spavaldo ma tutti indistintamente fieri di se stessi. Mercoledì sera, fa male tutto, il fisico sembra non poter sopportare altro, eppure ci sono ancora due giorni, come farò a farli ??? Balsami unguenti e sali minerali, non conta niente, ma il tuo ki saprà tirar fuori quello che ti serve, si perchè è questo che impari tutti i giorni nel tuo dojo, impari a non mollare mai, impari ad attingere energia dai compagni, impari a donare la tua e questo scambio fa si che la tua forza sia moltiplicata per cento. L'appetito non manca certo, la tavola è spazzata via da tutto, Donato si accende un sigaro, partono le prime battute seguite dalle battutacce, forse qualcuno passa il segno ma basta una pacca per farsi perdonare, dai batman racconta la barzelletta di Zenga, sembra impossibile che ci sia ancora qualcuno che non la sa, si ride, si ride sinceramente come l'attacco di un oi tsuki, Il killer stende sul tavolo una serie di super alcolici, no io non bevo....per me solo un goccio........preferisco un caffè.....da li a poco finisce tutto, è incredibile. Alzarsi la mattina è sempre più duro, ci trasciniamo agli allenamenti ma la nostra mente adesso è piena di energia, di sapere, oggi invitiamo il maestro, cosa si cucina?? non importa è una buona forchetta ma il nostro orgoglio fa si che la cena sia perfetta, Isabelle porta in tavola il suo "famoso" aceto balsamico, su Isa traduci un pò, non c'è problema il maestro capisce e si fa capire benissimo, la serata è piacevole, battute scherzose qualche aneddoto, è già tardi, tutti d'accordo si va a letto. Che peccato è Venerdì, sembra che la fatica sia svanita, di fatto gli ultimi due allenamenti ti stroncano definitivamente, un ultimo bagno, c'è il piccolo rinfresco di chiusura, come ogni anno si salutano quelli che partono subito dopo, torniamo al bungalow per finire la cena, siamo già con la testa al viaggio di ritorno, il sabato mattina la sveglia ha un sapore più amaro, non c'è allenamento le borse sono quasi fatte, gli ultimi saluti poi si parte. I pensieri corrono in palestra consapevoli del bagaglio di pratica che si ha accumulato, soddisfatti per aver partecipato allo stage di Serignan Plage con la certezza che non sarà l'ultimo.
M° Manuel Carro