


SENSEI
Manuel Carro
Il Maestro Carro nasce a Tredozio nel 1956. Si avvicina alle arti marziali a 17 anni, cominciando a praticare con il Maestro Falsone, pioniere dello Judo in Italia. Quando il Maestro, già anziano, si ritira dall’insegnamento, il Maestro Carro è già 1° kyu. Troppo giovane ed inesperto per continuare la pratica da solo inizia a karatè sotto la direzione del M° Freschi.
È ancora cintura bianca quando partecipa al primo stage diretto dal Maestro Murakami, invitato dal M° Freschi; a Forlì.
Da quel momento segue tutti gli allenamenti tenuti in Italia dal M° Murakami.
Già da tempo assistente del M° Freschi, fonda il suo gruppo di karatè nel 1988.
Dal 1990, seguito alla morte del M° Murakami, comincia a frequentare un gruppo di allievi Francesi del Maestro, con lo scopo comune di portare avanti la pratica e gli insegnamenti del Maestro scomparso. Da questo momento gli appuntamenti internazionali tra Francia, Svizzera e Italia si moltiplicano e decide di seguire e collaborare con il M° Luis De Carvalho per lo sviluppo dello Shotokai in Europa.
Nel 1992 comincia a praticare l’Aikido, come completamento alla sua esperienza, pratica che abbandona dopo 5 anni ed una cintura marrone per motivi personali.
Il M° Carro ha la capacità di inserire nel modo di vita occidentale il concetto di Karate-Do del M° Egami, di lotta contro se stessi, che necessita sacrifici ma che antepone la realizzazione personale all’abilità nella lotta.
Questo approccio pragmatico alla filosofia orientale, il suo innato carisma e la capacità di mantenere la coesione di un gruppo eterogeneo di persone ha portato il suo Club a resistere ai vari scossoni, aggiustamenti e crisi delle arti marziali.
È riuscito a continuare la pratica, fedele a se stesso, accompagnando gli allievi al karate, senza bisogno di snaturarlo per renderlo popolare, senza cercare facili scorciatoie che non portano al Karate-Do dei Maestri Egami, Murakami, Freschi.
Attualmente il M° Carro insegna al Keiko Club, e continua la collaborazione col M° Luis De Carvalho.

























